ALL’INIZIO FU BUSTI CAVA…
Busti Cava della Pieve di Dairago, divenuto Buscha dal XV secolo per corruzione popolare d’uso quotidiano della lingua, poi Buscava, Buschate e chiaramente infine…Buscate. Storia ormai millenaria, considerando i primi cenni del 974 che parlavano della via Bustiga sul nostro territorio che usciva dal centro di Castano per arrivare proprio a Busti-cava (e da qui la via Euronasca che conduceva a Euruno, odierna Inveruno). Buscate comune rurale, come si attesta da documenti del 1500 sulla Pieve di Dairago.
Non ci sono dubbi sul fatto che Busti Cava sia l’attuale Buscate; difatti nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, dove sono riportate informazioni sulle chiese esistenti nei nostri paesi alla fine del XIII secolo, Busti Cava era appartenente alla Pieve di Dairago e includeva nel suo territorio le tre chiese esistenti ancora oggi. Della nascita della Parrocchia abbiamo invece testimonianza grazie all’Archivio Plebano di Dairago dove, grazie a una pergamena del 5 agosto 1398, è possibile rintracciare che alla fine del Trecento la Parrocchia di Buscate era tra quelle già consolidate insieme ad altre dei paesi limitrofi.
VISCONTI E SFORZA
All’epoca Carolingia (IX secolo) la Pieve risultava inclusa nel contado di Burgaria. L’Italia allora era suddivisa in quattro Ducati, suddivisi in Marche e poi ulteriormente in Contadi (o Contee), presidiati da un Conte e suddivisi a loro volta in Pievi con a capo i Valvassori (detti: Capitani).
Apparteneva al ceto dei Capitani anche la Famiglia Visconti con cui si lega la storia del nostro paese, poiché nel maggio del 1395 l’imperatore Venceslao concesse a Gian Galeazzo Visconti il titolo di Duca di Milano e, quando questi morì di peste, nel 1402 il Ducato venne suddiviso tra i due figli Giovanni Maria e Filippo Maria. Quest’ultimo ritornò in possesso della zona che comprendeva Buscate nel 1412 sposando Beatrice Tenda, vedova del Condottiero Facino Cane il quale dopo la morte di Gian Galeazzo aveva ottenuto come premio di fedeltà proprio queste terre.
Nel 1447 alla morte di Filippo Maria, il Ducato di Milano passò sotto la dinastia Sforza, grazie al precedente matrimonio del condottiero Francesco Sforza con la figlia di Filippo Maria (Bianca Maria).
“L’INNOMINATO” FEUDATARIO DI BUSCATE?
Nel 1482 fu Gian Galeazzo Maria Sforza a concedere l’investitura del feudo di Castano con Buscate a Pietro Panigarola con diritto di trasmissione ai discendenti, prima che lo stesso Feudo andasse poi nei primi anni del ‘500 in mano ai Visconti di Brignano per i successivi due secoli. Tra i successori di questa casata, citiamo Francesco Bernardino che ereditò la giurisdizione del feudo di Castano e Buscate nel 1582 e si distinse (con accezione negativa del termine) per le sue quotidiane violenze e misfatti tra cui due omicidi, insieme ai sui “bravi” tali da portarlo nelle galere di Novara. Lo chiamavano "il conte del sagrato" (proprio come il primo appellativo dato dal Manzoni all'Innominato in Fermo e Lucia), poiché faceva uccidere le sue vittime nello spazio consacrato davanti alle chiese. È così che quindi possiamo praticamente supporre che l’Innominato fu feudatario di Buscate dal 1595 al 1605. Curiosa coincidenza che Giulia Beccaria, madre di Alessandro Manzoni, ricevette in eredità dall’amante Carlo Imbonati (1805) una casa a Castano di fianco alla Chiesa di San Zenone.
L’EPOCA DEI ROSALES
Fino ai primi del ’700 il feudo con Buscate rimase nelle mani dei Visconti di Brignano. Dopo una breve parentesi di possesso del feudo da parte della famiglia de Portugal, già a metà del 1600 si attesta che buona parte di Buscate era in mano ai Marchesi Rosales da Casa Novati Medici, con la casata nobile dei Rosales che entrò ufficialmente in possesso di tutti i beni Novati grazie al matrimonio del marchese don Gaspare Rosales con Anna Violante Novati Medici nel 1653.
Nel 1777 Gaspare II Rosales, ereditò a sua volta i beni con la clausola che i redditi avrebbero dovuto accumularsi per aumentarne l’aere ed abbellire la Casa Nobile del Paese, l’attuale Villa presente oggi in Centro paese. Nel 1917 la proprietà della Villa e circa un terzo delle terre coltivabili del paese passano al Senatore Mario Abbiate e alla moglie Rosa Cambiaghi che impiantano una stalla modello (Stallone) e un’impresa agricola che rimarrà attiva fino al 1954 (morte del Senatore).
DAGLI AUSTRIACI NAPOLEONE
Mentre l’Italia era sotto dominio Austriaco, la Riforma del Governo e delle Amministrazioni delle Comunità dello Stato di Milano del 1755 voluta da Maria Teresa d’Austria diede inizio ad un accentramento nelle mani del Governo dell’amministrazione degli enti locali. Sotto Giuseppe II (Figlio di Maria Teresa) con un Editto del 26 Settembre 1786, vennero istituite in Lombardia otto province e Buscate con tutta la Pieve divenne parte integrante della provincia di Gallarate e successivamente di Varese. Con l’arrivo poi di Napoleone e l’istituzione della Repubblica Cisalpina, Buscate entrò a far parte prima del Dipartimento del Verbano, poi conglobato in quello dell’Olona e successivamente nel 1801 del dipartimento del Lario comprendente i Distretti di Como, Varese, Sondrio, Lecco.
IL RISORGIMENTO E L’UNITA’ D’ITALIA
Poco sappiamo dell’epoca Risorgimentale legato a Buscate, ma vale la pena citare che il sopra nominato Gaspare de Rosales, feudatario di Buscate, nonostante le origini nobili, abbracciò gli ideali di Giuseppe Mazzini e una targa apposta da Mario Abbiate all’ingresso della villa ricorda che Rosales ha ospitato il fondatore della Giovine Italia e Giovine Europa mentre questi era in fuga da Milano e ricercato dalla Polizia Austriaca. Impossibile poi non ricordare, parlando dell’800, la Battaglia di Magenta che si svolse sul territorio dei nostri paesi nel 1859.
Dopo la proclamata Unità d’Italia, le amministrazioni guidate dai sindaci che si susseguirono in quegli anni accompagnarono Buscate da una condizione fortemente agricola a una maggiore industrializzazione, in particolar modo nel campo manifatturiero con filande, tessiture e concerie oltre che in quello degli stuzzicadenti.
La coltivazione del gelso cominciò ad assumere maggior valenza a partire dalla seconda metà dell’Ottocento con la nascita di numerose aziende tessili. La prima filanda di bozzoli a Buscate, risale addirittura al 1839, prima della nascita della famosa e importante filanda dell’industriale italo-svizzero Edoardo Imhoff (nata nel 1895), convertita poi in conceria SACPA (a partire dal 1938).
Alla fine del secolo un grande impulso all’agricoltura di questa parte della pianura “magra” ci fu per la grande costruzione della opera idraulica del Canale Villoresi (1885, ma i canali di derivazione furono costruiti fino al primo decennio del ‘900).
Anche i Circoli e le società di mutuo soccorso hanno avuto inizio alla fine del XIX secolo. Un primo locale denominato Circolo Ricreativo venne aperto a Buscate nel 1898 in piazza S. Mauro al n. 47 e aveva un'ispirazione chiaramente socialista. Dalla nascita fino al 1929 il Circolo è stato anche il luogo di reclutamento degli emigranti. Durante il periodo fascista, esattamente il 25 agosto 1924, su impulso dell'Associazione Combattenti e Reduci della prima guerra mondiale, si trasforma in Circolo Nazionale Ricreativo - Società cooperativa a responsabilità limitata con sede e ingresso dall'attuale via Marconi 34, già via Regina Margherita. L'accesso laterale su Via Madonna del Carmine esisteva, ma dava su quello che allora era un vicolo chiuso. Nel secondo dopoguerra è diventata sede di varie associazioni (Motoclub, Combattenti, Associazione 5 agosto 91) e anche, se non ufficialmente, sede del PSI locale. Oggi la sua denominazione è Circolo Ricreativo Sociale ed l’unica società cooperativa ancora attiva in paese.
IL ‘900, SECOLO DI GUERRE
Il Novecento si aprì con la tragica Prima Guerra Mondiale a cui Buscate diede 72 caduti, ai quali è dedicato il Monumento “Il Contadino Soldato” (o il “Fante Contadino”) oggi sito in Piazza Baracca.
A Buscate ricordiamo però come l’inizio del XX secolo portò in paese il Cinema (nel 1913 su iniziativa del Parroco Gian Battista Ferrari), e l’Istituzione del Corpo Municipale dei Pompieri nel 1912, con 15 addetti. Il Corpo fu attivo in paese fino al 1936, quando passò le attività al Corpo Provinciale.
Il primo dopoguerra vide la nascita delle prime associazioni cattoliche (la prima fondata dai contadini fu quella delle Leghe Bianche che confluirono poi nel movimento sindacale cattolico), contrapposte alle Leghe Rosse, socialiste che facevano capo alle fabbriche più sindacalizzate di Legnano.
Il 1920 è l'anno di costituzione della Cooperativa Popolare Agricola e di Consumo di Buscate. L’iniziativa, partita da un gruppo di Soci fondatori e finanziatori, era stata fortemente supportata dall'allora Parroco Don Luigi Bianchi e voleva consentire alla gente del popolo l'acquisto di beni di prima necessità a prezzi calmierati. La sede originaria era in Via Garibaldi, mentre dopo il 1952 con l’abbattimento della vecchia chiesa e la formazione della via Madonna del Carmine, la sede del negozio fu trasferita in questa via. Nella sede originaria di Via Garibaldi nel secondo dopoguerra si insediò la sezione locale della Democrazia Cristiana fino al 1994 anno del suo scioglimento.
Con reale decreto del 6 gennaio 1941 vennero concessi stemma e gonfalone al paese, modificato in seguito dopo la caduta del fascismo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Buscate subì un’incursione aerea nella notte tra il 15 e il 16 Agosto 1940 che sganciò alcune bombe e spezzoni incendiari. Poche testimonianze scritte rimangono legate ai caduti e dispersi, ma ben chiara è l’importanza anche a livello locale, che ebbe la Resistenza nei nostri Paesi, dove il sentimento comune di lotta al Fascismo riuscì a riunire cattolici, socialisti e comunisti.
BUSCATE VERSO IL XXI SECOLO
La popolazione nel dopoguerra a Buscate contava 2860 abitanti, 10 aziende, 12 pubblici esercizi, 5 panifici, un produttore di burro.
Negli anni seguenti si susseguirono varie amministrazioni fino agli eventi del 1992, quando l’intera cittadinanza si ribellò alla possibilità della realizzazione di una discarica presso la cava San Antonio, causando le dimissioni dell’amministrazione allora in carica. Nel dicembre del 1993, dopo un’estenuante protesta popolare, la Giunta Regionale dichiara decaduto il diritto alla realizzazione della discarica controllata di rifiuti urbani, originariamente prevista nel Comune di Buscate.
La protesta che prese forza dal grande senso di appartenenza al paese, che i cittadini trovarono in loro stessi, è stata e rimarrà un simbolo nella Storia di Buscate. Dopo 900 giorni di presidio della Cava Sant’Antonio, Buscate vince la sua esemplare battaglia, che contribuì a sviluppare una coscienza ecologica nei cittadini, impegnati da tempo e tra i primi, nella raccolta differenziata dei rifiuti e nel rispetto dell’ambiente.
Gli anni che ci accompagnano fino ad oggi hanno visto susseguirsi altre amministrazioni grazie alle quali Buscate nella sua pur piccola realtà evolve, vive la sua più o meno concitata tranquillità, soprattutto grazie alla sua comunità, alle varie Associazioni Sportive e Culturali, agli eventi che chiamano a raccolta centinaia di concittadini. Continuiamo a scrivere la storia del nostro bellissimo paese.